L.O.W. 02
Dettaglio Opera
Il secondo polittico esplora le relazioni che si sfiorano, come due sconosciuti che leggono gli stessi versi o il fugace incontro di anime affini le cui vite si intrecciano per qualche breve istante. Queste relazioni fanno emergere una nuova dimensione percettiva, un "afferrare-con-la-mente" che trascende i sensi ordinari, dove la vista -quel senso che spesso consideriamo sovrano nella nostra ricerca di conoscenza- cede il passo a una percezione più sottile e profonda, consentendoci di fiutare l'essenza stessa delle cose e di captare quel soffio impalpabile che danza oltre i confini del tangibile. Così dai margini del doppio ritratto centrale, dove una maschera cela gli sguardi, questa astratta idea di sfioramento si propaga come un’onda lunga, ridisegnando con tocco etereo i contorni delle immagini adiacenti. Lambisce il soffione di un tarassaco, i cui semi sospesi nell'aria, tremano al più lieve alito di vento, pronti a disperdersi in un volo silenzioso. La loro effimera esistenza riecheggia nella fiamma vacillante di una candela percepita da un uomo bendato. Sul fronte opposto l’ardore pungente di una splendida medusa, quasi gelosa, fa da contrappunto alla pervasiva dolcezza con cui il polpo, anch’esso avvolto nell’oscurità, estende i suoi tentacoli in cerca di un approdo sicuro su una ruvida roccia sottomarina, incarnando forse la perenne ricerca umana di connessione e stabilità nei fluidi e mutevoli abissi dell’esistenza.